Non tira una buona aria in Italia. Il covid-19 (virus SarS-CoV 2) comincia nuovamente a far tremare i polsi. La dimostrazione che le cose non vadano come dovrebbero è provata dalle continue, e sempre più stringenti, disposizioni che impattano sulle abitudini degli italiani; l’ultima in ordine di tempo, il coprifuoco imposto tra le 23.00 e le 5.00 in Regione Lombardia.
Covid-19: meglio evitare gli ospedali, dove sale il rischio di contagio
Per scongiurare l’introduzione di un altro lockdown, anche se da quanto si evince appare un’ipotesi remota perché insostenibile dal punto di vista economico, è bene che tutti comincino a fare la loro parte, evitando il più possibile situazioni a rischio contagio e luoghi frequentati. Per contrastare la diffusione del covid-19 (virus SarS-CoV 2) sono tornati in voga lo smartworking e la didattica a distanza. Ma ci sono altri posti oltre al lavoro e alla scuola che possono rappresentare un’elevata “fonte di pericolo”: gli ospedali. Ad esempio l’ospedale San Paolo e l’ospedale San Carlo di Milano hanno sospeso a partire dallo scorso lunedì gli ingressi dei visitatori nei reparti di degenza (sono previste eccezioni per accompagnatori di disabili, minori e utenti fragili). Questa purtroppo è la direzione giusta da seguire.
E lo conferma l’ospedale Niguarda di Milano che su facebook scrive: «Il nostro pronto soccorso che in estate registrava l’accesso di due pazienti a settimana per Covid, ora ne accoglie 30 al giorno. In questo contesto l’ospedale ha dovuto nuovamente riorganizzare l’attività per poter rispondere in modo rapido all’emergenza in corso. Uno sforzo enorme se si pensa che in poco tempo, con l’impegno di tutti, sono stati convertiti 6 reparti di degenza e una terapia intensiva per destinarli all’assistenza dei pazienti affetti da covid… Per poter gestire questa difficile situazione il nostro impegno non è abbastanza, occorre un ulteriore sforzo da parte di tutti. Ci affidiamo alla responsabilità e alla coscienza di ciascuno, nel seguire le regole e le raccomandazioni ed evitare, per quanto possibile, tutte quelle attività, potenzialmente a rischio, che non siano strettamente necessarie».
Basti pensare che il reparto di cardiologia dell’ospedale Sacco di Milano è stato svuotato dei pazienti a seguito della positività al tampone di diversi operatori sanitari e persone ricoverate.
Proprio perché gli ospedali cominciano a riempirsi di malati covid-19 (virus SarS-CoV 2), sarebbe opportuno rimanerci il più lontano possibile.
In caso di morte di un parente in ospedale
Laddove nella più triste ipotesi si verifichi un decesso in ospedale per coronavirus o per qualsiasi altra patologia, potete contattare direttamente i nostri incaricati, senza dovervi muovere da casa. Al fine di esporre il meno possibile i familiari in lutto ai potenziali luoghi di contagio, come gli ospedali e le camere mortuarie, abbiamo attivato un servizio già da diverso tempo che permette di svolgere direttamente online la procedura di delega, ovvero quel documento con cui si incarica Outlet del Funerale di occuparsi dell’organizzazione del funerale (che sia con cremazione, tumulazione o inumazione). Più vi tenete alla larga dagli ospedali, soprattutto a Milano e in Lombardia, dato che qui i numeri dei contagi aumentano vertiginosamente, e meglio è. Ci occuperemo noi di Outlet del Funerale di tutto.
Per qualsiasi necessità sui decessi in ospedale o sull’organizzazione di funerali prendere contatti con i nostri incaricati (numero verde 800 444 800, cellulare 342 693 1086 anche tramite whatsapp, al form dei contatti).
Outlet del Funerale è un’impresa di onoranze funebri che lavora in Lombardia e può occuparsi di seguire, con grande attenzione, cura e discrezione, tutte le fasi successive al:
- decesso in ospedale a Milano
- decesso in ospedale a Bergamo
- decesso in ospedale a Brescia
- decesso in ospedale a Como
- decesso in ospedale a Lecco
- decesso in ospedale a Varese
- decesso in ospedale a Mantova
- decesso in ospedale a Cremona
- decesso in ospedale a Lodi
- decesso in ospedale a Pavia
- decesso in ospedale a Monza e Brianza
- decesso in ospedale a Sondrio