Cosa passa nella testa di una persona nelle sue ultime ore di vita? Quali sono i pensieri quando si giunge a un passo dalla morte?
Uno spunto interessante lo offre il blog Vivere più sani che svela cinque pensieri (ma anche considerazioni e rammarichi) in punto di morte, raccolti da Bronnie Ware, un’infermiera che cura i malati terminali.
Secondo la sua esperienza le persone ricorrono, nella maggior parte dei casi, a pronunciare le seguenti frasi:
- Magari avessi vissuto come volevo io e non come volevano gli altri (sono quelle persone che hanno una sfilza di sogni non realizzati, lasciati nel dimenticatoio);
- Mi sarebbe piaciuto non aver lavorato tanto (parole proferite da chi ha lavorato a sfinimento, in una folle corsa ad accumulare denaro o a copertura dei debiti, senza godere appieno del tempo a disposizione);
- Magari avessi avuto il coraggio di esprimere i miei sentimenti (capita spesso per timore, per cautela o semplicemente per orgoglio che non vengano rivelate le emozioni provate nei confronti di qualcuno. Quello che si prova non bisognerebbe tenerselo per sé, altrimenti poi si finisce per pentirsene);
- Mi sarebbe piaciuto rimanere in contatto con i miei amici (la vita, si sa, è un susseguirsi costante di modifiche e cambiamenti. In mezzo a questa baraonda, fatta talvolta anche di scontri, litigi e di tempi sempre più risicati, gli amici dovrebbero essere un punto fisso. Sono molti che prima di andare all’altro mondo rimuginano sull’amicizia);
- Mi sarebbe piaciuto essere felice (spesso le persone non si rendono conto di quel che hanno: si prodigano per ricercare incessantemente la felicità senza assaporare il tragitto per arrivarci).
Forse, alla luce di tutte queste considerazioni di persone a tu per tu con la morte, si può fare un’analisi della propria vita e migliorarla, senza dover aspettare necessariamente il suo termine.