25 anni senza Audrey Hepburn. Ma niente lacrime, pianti o funerali perché il suo ricordo resta immortale. Ricorre il 20 gennaio l’anniversario di morte di una delle più straordinarie attrici del grande schermo, strappata alla vita da un cancro al colon. Da cinque lustri le sue spoglie mortali riposano nel cimitero di Tolochenaz (Svizzera) nondimeno il suo passaggio terreno, impresso in pellicole senza tempo come Sabrina, Vacanze Romane, Colazione da Tiffany, è indelebile.
Nata nel 1929 a Bruxelles, Audrey Kathleen Ruston ha vissuto i suoi primi anni di vita nell’agio, per poi scoprire la dura realtà della Seconda guerra mondiale. Si narra che nel periodo bellico, lei e la sua famiglia, in assenza di cibo e in stato di povertà, furono costretti a nutrirsi con i bulbi dei tulipani.
Una volta toccato il fondo però non si può far altro che risalire. E così è stato. A 22 anni Audrey Hepburn è finita davanti alle cineprese, viaggiando tra i monumenti della Capitale in sella a una Vespa, condotta da un altro mito, Gregory Peck. Quelle Vacanze Romane (1953), dirette dal regista William Wyler, le valsero l’Oscar come migliore attrice. Seguirà l’anno successivo il film della consacrazione: Sabrina di Billy Wilder con l’affascinante Humphrey Bogart. In assoluto però l’opera che più di tutti ci ha convinto – pensiero condiviso all’unanimità dallo staff dell’Outlet del Funerale – è Colazione da Tiffany con George Peppard. Sarà che ci piace il “lieto fine”… E a voi?