Quando è morto Freddie Mercury?
Freddie Mercury: una stella della musica alienata dall’AIDS.
E’ passato poco più di un mese dall’anniversario della morte del famosissimo cantante e frontman dei Queen, celebre band musicale che spopolò in tutto il mondo dagli anni ’70 sino agli anni ’90.
Il cantante Freddie Mercury, all’epoca grande promessa del panorama musicale, nascose per diversi anni la sua malattia sia ai fan che agli amici.
Solo qualche anno più tardi, nel 1989, Mercury decise di fare accertamenti più approfonditi dove, oltre a scoprire di aver contratto l’HIV, gli diagnosticarono anche la fase più complessa della malattia, l’AIDS.
Da quel momento la vita sociale e professionale del cantante comincia a rallentare. Il quarantenne decise di chiudersi all’interno della sua enorme villa per tutelare i propri cari e la propria privacy.
Ma la gente e soprattutto i fans cominciarono a sospettare della carente salute del loro beniamino che, durante le poche apparizioni in pubblico, si mostrava sempre più dimagrito e provato.
La certezza fu però palese quando la notizia che Nikolai Grishanovich, suo amante dell’epoca, era deceduto a seguito della malattia.
Nonostante ciò il gruppo continuava a smentire tale notizia.
Freddie Mercury decise allora di trasferirsi in Svizzera per aver ancora più tranquillità.
La malattia però continuava a fare il suo corso, così il cantante, all’ora quarantacinquenne, decise di rientrare nella sua città natale per stare accanto ai suoi cari e per essere sottoposto a cure palliative.
Il 22 novembre del 1991 Freddie Mercury, dilaniato dalla malattia, decide di fare un comunicato stampa nella quale affermava di aver contratta l’HIV e di essersi quindi ammalato di AIDS, solo 24 ore dopo la comunicazione di Mercury, il 24 novembre del 1991, il cantante si spegne a seguito di una broncopolmonite aggravata dall’AIDS a soli quarantacinque anni.
Federica Ottone