Ispezioni gonfiate all’Inps per ottenere premi.
Mastrolindo non si ferma, numeri da capogiro.
La Procura di Nocera inferiore (SA) non ha nessuna intenzione di fermarsi, e la maxi inchiesta, denominata Mastrolindo, procede per la sua strada.
Ad essere nel mirino degli inquirenti circa 1600 dipendenti, tra cui ispettori, dirigenti di prima e seconda fascia dell’Inps. Non si salva nessuno.
Cosa hanno fatto di male queste povere vittime? Avrebbero sbadatamente gonfiato i dati per incassare alte somme a titolo di “produttività”.
I numeri sono destabilizzanti.
Come si agiva? Gli ispettori si recavano presso le aziende e accertavano che alcune assunzioni fossero false e veniva fatta una bella multa.
Chiaramente nell’agire indisturbati, una volta rientrati al lavoro gonfiavano enormemente questi dati per arrivare al premio di produttività e quindi ottenere, indisturbatamente e ingiustamente, quel bonus che l’Inps erogava.
I premi? Solo per l’anno 2012-2013 si stima che la cifra ammonta a 361 milioni di euro. Chiaramente a guadagnare di più erano i dirigenti, che hanno portato a casa quasi 60 mila euro, a fronte dei modesti 5 mila euro che intascavano invece gli ispettori.
Il procuratore Gianfranco Izzo ha il timore che il meccanismo che si sia innescato sia distruttivo e che chi doveva controllare e verificare non lo ha fatto, essendone cosciente.
È stato da subito sentito anche il Presidente dell’Inps Tito Boeri, che ha chiaramente cercato di abbassare i toni sulla vicenda spiacevole, dichiarando che “la cifra di circa 400 milioni citata più volte dalla stampa rappresenta l’importo complessivamente erogato dall’Istituto ai 30.000 dipendenti come retribuzione di risultato legata alla produttività e non solo al personale coinvolto nel ciclo delle ispezioni antifrode”. Chiaramente la collaborazione dell’Inps sarà massima, ma ancora tanti misteri dovranno essere svelati.
Maria Teresa Cammarata