Spariti 38 milioni di euro.
Possibile che nessuno non si è mai accorto di nulla?
È stato necessario l’intervento della Guardia di Finanzia affinchè venissero esibiti i 37 audit su cui adesso si indaga e si cerca di far luce. Ciò che è certo è che i fondi neri scoperti risulterebbero ammontare a 38 milioni di euro.
Nessuno sapeva niente? Questo è quello che è stato dichiarato. Certamente è così facile nascondere un così irrisorio gruzzoletto?
Il Pm Paolo Ielo non sembra essere ancora soddisfatto da ciò che emerso da una prima indagine. Sotto il mirino dell’inchiesta numerosi trasmissioni di punta per la Rai, come il Festival diSanremo 2013 o quello 2014, vinto dalla cantante Arisa e condotto da Fabio Fazio e Luciana Littizzetto, Unomattina, Lineaverde, senza dimenticarsi di Ballarò e Virus.
Il tutto sembrerebbe riguardare i fratelli David e Danilo Biancifiori, titolari di una società per servizi di produzioni televisive, che avrebbero utilizzato quei modesti 38 milioni per pagare le solite mazzette a funzionari della Rai per truccare gli appalti. E pare che anche Massimo Carminati, esponente di Mafia Capitale, possa essere “stranamente” coinvolto nella vicenda. All’azienda dei Biancifiori è stata, guarda caso, affidata la fornitura delle apparecchiature necessarie per il Festival di Sanremo.
La vicenda potrebbe far luce su moltissime questioni grazie proprio allo stesso David Biancifiori che ha deciso, volontariamente, di collaborare con la magistratura.
Potrebbe forse svelare qualche retroscena scottante? Magari si potrebbero scoprire i soliti clichè : viaggi all’estero gentilmente offerti, regalie varie, assunzioni di parenti e amici.
Non che nessuno si scandalizzerebbe ormai. Sono storie che riempiono la nostra quotidianità ogni volta che accendiamo la tv. E in questo caso verrebbe anche da sorridere.
La Rai ovviamente sta cercando in tutti i modi di correre ai ripari, con non poche inquietudini per il direttore Antonio Campo Dall’Orto. Pare che quando a dirigere era Luigi Gubitosi, l’audit sia stato disattivato per quasi dodici mesi, tra il 2014 e il 2015. Per quale motivo?
Oltre che a dissociarsi dal lavoro del predecessore Dall’Orto si è subito avvalso dell’aiuto di un avvocato di Stato che sicuramente aiuterà a fare luce sulla questione, e che altrettanto sicuramente lo aiuteranno a mettersi al riparo.
Maria Teresa Cammarata