La storia della Repubblica Italiana è lastricata di morti poco piacevoli che hanno colpito molti dei suoi rappresentanti.
Quali sono le 10 morti più tristi della politica italiana?
La storia della politica italiana è purtroppo ricca di episodi di morti tristi dei suoi rappresentanti, colpiti e uccisi per mano di mafiosi o assassini che ritenevano così di potersi disfare di chi è considerato d’intralcio.
È purtroppo possibile effettuare una classifica delle 10 morti più tristi della politica italiana:
- L’eccidio di Portella della Ginestra dove morirono 11 persone, contadini che celebravano la festa del lavoro. Fu accusato il bandito Salvatore Giuliano ma in realtà i mandanti erano esponenti della Democrazia Cristiana e i mafiosi locali.
- La morte di Peppino Impastato, giovane politico siciliano fatto saltare in aria dai mafiosi corleonesi.
- La morte di Aldo Moro, ucciso dopo giorni di prigionia a seguito del rapimento da parte delle Brigate Rosse.
- Piersanti Mattarella, fratello dell’attuale Presidente della Repubblica, fu ucciso a Palermo a colpi di pistola da un commando mafioso.
- Pio La Torre, componente della Commissione Parlamentare antimafia, ucciso a colpi di pistola insieme all’uomo della scorta.
- Carlo Alberto Dalla Chiesa, soprannominato il prefetto dei cento giorni, fu infatti nominato prefetto nella commissione che doveva occuparsi di eliminare Cosa Nostra. Fu ucciso a colpi di Kalashnikov dentro la A112 bianca guidata dalla moglie.
- La strage di Capaci nella quale morirono Giovanni Falcone, la moglie e tre uomini della scorta. Un commando mafioso aveva sistemato dell’esplosivo in un tunnel scavato sotto un tratto dell’autostrada A29 causando l’esplosione proprio nel momento in cui passavano le auto.
- La strage di Via D’Amelio nella quale fu ucciso Paolo Borsellino e 4 agenti della scorta a seguito dell’esplosione di un’autobomba parcheggiata sotto casa della madre del magistrato.
- Pino Puglisi, sacerdote poco gradito alla mafia locale. Morì ucciso da cosa nostra il giorno del suo compleanno.
- Stefano Pompeo, morto perché ucciso per “errore” al posto di un boss locale.
Rachele Baglieri