Albano Laziale: zio massacrato dal nipote a bastonate

Albano Laziale: zio massacrato dal nipote a bastonate

Ucciso per la sua misera pensione di invalidità

Il presunto assassino ha massacrato a morte il povero zio invalido e pensionato. Stato di fermo del nipote per la sussistenza di gravissimi indizi.

Scoperto il presunto colpevole e il movente del delitto avvenuto domenica scorsa ad Albano Laziale. La vittima è Antonio Tucci, pensionato anziano e invalido, trovato morto nella sua casa di Castel del Piano (Grosseto).

Il pover’uomo ha commesso il fatale errore di provare compassione e accogliere in casa il nipote di 45 anniClaudio Orlando, originario dei castelli romani che era in cerca di lavoro.

Difatti l’Orlando si era recato dallo zio, dietro suggerimento di un altro familiare, e allo stesso aveva chiesto ospitalità temporanea in attesa di trovare un’occupazione lavorativa.

In realtà il nipote nascondeva anche un’altra cruda realtà ossia quella di essere stato pian piano emarginato da tutti i parenti per una serie di molteplici ragioni dovute al suo carattere ostico e violento ma anche per la ferma convinzione che lo stesso perpetrasse furti in loro danno.

E così Claudio Orlando aveva pensato di rivolgersi allo zio, che peraltro si ripete era anziano e disabile e nel mese di ottobre scorso era andato a trovarlo nei pressi della località del Monte Amiata ove lo stesso viveva.

Purtroppo nonostante l’accoglienza del Tucci, la convivenza fra zio e nipote a poco a poco era divenuta intollerabile per dissapori e incomprensioni tanto da spingere l’anziano pensionato a maturare la decisione di mandare via da casa il nipote Claudio.

E cosi dopo poche ore dall’omicidio gli inquirenti hanno chiuso il cerchio incriminando Claudio Orlando ritenendolo responsabile dell’uccisione dello zio avvenuta con modalità raccapriccianti probabilmente a colpi di bastonate .

Secondo l’ipotesi accusatoria l’assassinio ancora disoccupato sarebbe stato spinto al delitto dall’intenzione di accaparrarsi i soldi della pensione dell’anziano parente che peraltro aveva da poco riscosso la tredicesima. Per tale ragione il movente del delitto è stato ritenuto di sicura matrice economica poiché il Tucci percepiva una pensione di invalidità di 900 euro che mensilmente prelevava in contanti dal proprio conto corrente bancario.

In effetti dagli accertamenti eseguiti durante le fulminee indagini, il pensionato aveva eseguito il primo dicembre, pochi giorni prima della sua morte, l’ultimo prelievo in banca, per un importo corrispondente alla pensione accreditata con la tredicesima percepita.

Verosimilmente la tesi sostenuta dalla Procura della Repubblica’ è che il nipote avesse richiesto quei soldi allo zio che invece si era rifiutato categoricamente di concedergli probabilmente per le sue continue e pressanti pretese.

Infine è emerso un gravissimo indizio a carico del sospettato che ha portato al suo stato di fermo ossia è stato riscontrato «in maniera inoppugnabile – secondo il procuratore Raffaella Capasso – la presenza di Claudio Orlando nell’abitazione dello zio in orario compatibile con quello della sua morte».

Cinzia Lipari