Esselunga, Caprotti indagato per diffamazione dalla Coop

Esselunga, Caprotti indagato per diffamazione dalla Coop

Continua la faida iniziata nel 2008 tra Esselunga e Coop.

Indagati per ricettazione anche i giornalisti Gianluigi Nuzzi e Maurizio Belpietro.

Due grosse società rivali che si contendono il mercato, due spie infiltrate come addetti alla sicurezza, intercettazioni telefoniche conservate in un cd-rom e due noti giornalisti che ambiscono allo scoop. No, non è la trama di un film in uscita nelle sale cinematografiche ma è l’ultimo atto della faida iniziata nel 2008 tra il Manager dell’Esselunga Bernardo Caprotti e il suo diretto concorrente Daniele Ferrè, dirigente dei supermercati Coop. L’indagine ruota attorno alla compravendita di un cd nel quale sarebbe presente una serie di telefonate registrate illecitamente da due responsabili della sicurezza fornitori del supermercato Coop di Vigevano, successivamente assunti da Caprotti presumibilmente in cambio dello scottante cd.

A questo punto entrano in gioco il direttore di Libero Maurizio Belpietro e il giornalista Gianluigi Nuzzi che, entrati in possesso delle registrazioni tramite Caprotti, sono stati accusati di sfruttamento per la realizzazione di servizi diffamatori contro Coop Lombardia.

Belpietro a seguito della pubblicazione di alcuni articoli intitolati “La Coop ti spia”, in cui affermava un illecito spionaggio nei confronti dei dipendenti Coop, è stato condannato in primo grado dal Tribunale Civile al risarcimento per diffamazione di 100 mila euro. Indagato, insieme al collega, Nuzzi per ipotesi di calunnia.

La Procura di Milano ha fatto pervenire al Patron di Esselunga l’atto di comparizione per le ipotesi di ricettazione e concorso in diffamazione ai danni di Ferrè, notificando anche l’avviso di fine indagini, al momento non sono state rilasciate dichiarazioni da parte di Caprotti, ma solo un breve comunicato da parte del suo avvocato il quale ritiene che l’accaduto sia solo frutto di un equivoco.

A prescindere dalla fondatezza o meno delle accuse, resta comunque un enigma irrisolto: di quali tipo di informazioni sono in possesso i dipendenti dei supermercati se non a come far arrivare a fine mese lo stipendio, tanto da dover essere racchiuse in un cd?

Samanta Baldi