Spara per legittima difesa e uccide il suo aguzzino, indagato per “eccesso di legittima difesa” Rodolfo Corazzo.
Il gioielliere vittima del furto per legittima difesa uccide con un colpo di pistola l’ergastolano che lo minacciava e mette in fuga gli altri due rapinatori.
Era appena rientrato a casa a bordo del suo scooter Rodolfo Corazzo, il gioielliere cinquantanovenne che martedì è stato vittima di una rapina da parte di tre uomini di origine albanese.
Poco dopo le 19.30 i tre uomini hanno sorpreso alla spalle Corazzo che, dopo averli assecondati per evitare che i balordi facessero del male alla figlia di 10 anni e alla moglie di 53, è stato schiaffeggiato e minacciato di ritorsioni verso la piccola che si trovava in casa con i malviventi.
Nonostante i tre uomini avessero già racimolato un bel gruzzoletto composto da gioielli e da una 357 Magnum trovati nella cassaforte e da altri gioielli in oro, contanti e un cospicuo numero di armi da fuoco trovati nel caveau, non contenti hanno colpito il gioielliere intimandogli di rivelare dove fosse nascosto l’ulteriore bottino che il loro mandante aveva loro comunicato. Dopo aver sostenuto di non aver null’altro in casa, Corazzo insieme alla moglie e alla figlia sono stati chiusi in una stanza con la minaccia che, se non avessero comunicato entro tre minuti dove fosse nascosto il resto dei preziosi, la piccola avrebbe perso le dita.
All’udire quelle parole il gioielliere ha impugnato la pistola che si trovava all’interno della giacca in pelle che indossava e, dopo averla caricata, ha raggiunto i malviventi in cucina e ha esploso i colpi.
Gli uomini, probabilmente spaventati dalla reazione della loro vittima, hanno dapprima risposto al fuoco, dopodiché si sono dati alla fuga scappando per il giardino.
Sfortunatamente uno dei colpi ha raggiunto in pieno Valentin Frrokaj, uno dei tre rapinatori, che dopo essere stato raggiunto dalla pallottola è caduto a terra esanime.
Il detenuto, deceduto durante la rapina, era evaso già due volte dal carcere dove stava scontando l’ergastolo a cui era stato condannato per omicidio.
Non è tardato ad arrivare invece il fermo per povero Corazzi, indagato per “eccesso di legittima difesa”: c’è da chiedersi cosa sarebbe successo se l’uomo non fosse intervenuto in tal modo in difesa della famiglia, forse il numero dei morti non sarebbe stato così contenuto e la lista degli omicidi di Frrokaj si sarebbe allungata avrebbe incluso anche il nome una piccola innocente.