Rovigo, Inps lo chiama alla visita ma è morto nel 2013

Rovigo, Inps lo chiama alla visita ma è morto nel 2013

A due anni dalla sua morte viene convocato dall’ Inps per una visita di controllo.

Genitori sconvolti chiedono le scuse da parte dell’ Inps per l’errore.

Una giornata iniziata come tutte le altre, quella dei coniugi Roccato. Come ogni mattina si apprestavano ad andare a trovare il figlio al cimitero, ma incontrando il postino qualcosa è andato storto. Non credeva ai propri occhi la mamma di Rossano Roccato, quando le è stata recapitata una raccomandata da parte dell’Inps, indirizzata proprio al figlio, scomparso tristemente due anni prima. L’Inps chiedeva a Roccato di presentarsi alla visita di controllo, necessaria per l’erogazione dell’assegno di invalidità. Rossano però non può presentarsi: il figlio dei Roccato, infatti, è morto nel 2013 a causa di una lunga malattia. La madre e il padre, dopo lo shock iniziale, hanno comunicato all’Inps il grave errore, senza però ricevere nemmeno le scuse da parte dell’ente previdenziale.

Una breve dichiarazione della madre del giovane scomparso, contiene tutta l’assurdità della vicenda: “Io e mio marito ci chiediamo come sia possibile che prima di inviare tali comunicazioni ai cittadini, tra l’altro a mezzo raccomandata a spese dei contribuenti, l’ Inps non effettui dei controlli e non aggiorni la banca dati”. I Roccato, infatti, subito dopo la scomparsa del figlio, avevano immediatamente inviato all’ Inps il certificato di morte dello stesso, e già dal mese successivo al decesso non percepivano più l’assegno di invalidità intestato a Rossano. Si aspettavano almeno le scuse, per la beffa e per il rinnovato dolore causato dalla vicenda, ma l’ Inps non è intervenuta nel dare la benché minima spiegazione riguardo l’accaduto.

Non c’è pace per i vivi in Italia, ed ora nemmeno più per i morti. Forse l’ Inps inoltrerà un’altra raccomandata a Rossano, per le scuse, chissà a quale indirizzo e chissà con quali giustificazioni. Nel frattempo, mamma e papà continueranno il loro viaggio quotidiano verso il cimitero dove riposa il loro amato figlio, ma forse con un po’ di timore in più d’incontrare il postino.

Fabiola Ernetti