Il tumore al seno è tra le principali cause di morte nelle donne, dopo le malattie cardiovascolari.
La buona notizia è che il numero di donne affette dal tumore al seno riescono a guarire definitivamente e la percentuale delle guarigioni è in costante aumento.
Il seno è da sempre simbolo della femminilità e una malattia grave come il tumore oltre che compromettere gravemente la salute della donna, ne ferisce anche lo stato d’animo colpendo la donna nella propria identità.
Il seno è costituito da un insieme di ghiandole – chiamate lobuli – che costituiscono i lobi. Un seno ha in media 15-20 lobi fondamentali per l’allattamento, in quanto veicolano il latte materno al capezzolo. Il tumore al seno è provocato da una produzione e moltiplicazione incontrollata di alcune cellule della ghiandola mammaria che si trasformano in cellule maligne in grado di staccarsi dal tessuto che le ha generate per invadere i tessuti circostanti o anche altri organi.
I sintomi del tumore al seno sono latenti e indolore, solo nello 0,4% dei casi il dolore al seno è anche indice di presenza di noduli maligni, nella maggior parte dei casi il dolore al seno è riconducibile alle variazioni ormonali durante il ciclo o a lesioni “benigne” come le cisti.
Per individuare la presenza di un tumore maligno è necessario constatare la presenza di noduli che sono palpabili e spesso visibili. La casistica rivela che il tumore al seno si forma nel quadrante superiore esterno della mammella. Altri indizi esterni sono:
- Alterazioni del capezzolo;
- Cambiamenti della pelle o della forma del seno;
- Aspetto a buccia d’arancia localizzato;
- Secrezioni diverse dal latte materno.
Solo la mammografia e l’ecografia sono in grado di rivelare la presenza di un tumore al seno.
I fattori di rischio non sono chiari, gran parte è dovuto agli ormoni e al proprio DNA, la predisposizione può giocare un ruolo importante nella comparsa del tumore al seno.
Annalisa Maurantonio