Nuovi esami esenti da mutua 2015-2016

Nuovi esami esenti da mutua 2015-2016

Esenzioni: il Ministero della Salute prospetta tagli e restrizioni per il 2016. Cosa garantisce l’attuale normativa sanitaria?

Medici e pazienti sul piede di guerra: il governo programma una sforbiciata sugli esami clinici. Non dovrebbero tuttavia essere coinvolte le prestazioni attualmente garantite gratuitamente dal Servizio Sanitario Nazionale

A pochi giorni dall’annuncio di un’epocale riforma sanitaria volta a contenere la spesa per gli esami clinici (circa tredici miliardi di euro l’anno), permane lo stato di fibrillazione tra medici e pazienti. La paventata riforma, mette in allarme i pazienti ed irrita i camici bianchi, che giudicano inopportuna l’intromissione governativa. Il Ministero della Salute sta cercando di rassicurare entrambe le categorie, ma permangono forti preoccupazioni.
In base alle prime indiscrezione, la riforma non dovrebbe intaccare le esenzioni previste dall’attuale normativa sanitaria. Innanzitutto, quindi, gli esami volti a prevenire i tumori, quali mammografie ed eventuali accertamenti diagnostici correlati, l’esame citologico cervico-vaginale (più conosciuto come PAP test) e la colonscopia finalizzata alla prevenzione del tumore dell’intestino. Particolare attenzione dovrebbe continuare ad essere prestata anche alla maternità: ad oggi infatti, il Servizio Sanitario Nazionale fornisce gratuitamente alle future mamme visite ostetrico-ginecologiche periodiche e tutta una serie di esami volti a monitorare il corretto andamento della gravidanza per preservare la salute della madre e del nascituro. Oltre a queste due macrocategorie di esami clinici, continueranno ad essere assicurati il test dell’HIV, anonimo e gratuito, gli esami relative alle malattie croniche e quelli per la cura, la prevenzione e l’accertamento della possibile trasmissione genetica di malattie rare.
Dovrebbero infine essere mantenute le esenzioni generali per le persone con meno di 6 anni e più di 65 (appartenenti a nuclei familiari con reddito non superiore a 36.151,98 euro), per i disoccupati, per i titolari di pensioni sociali e, in linea di massima, per tutti i cittadini con reddito inferiore alla soglia limite.

Alessio Palumbo