Come funziona trasferimento urna cineraria in altro comune

Come funziona trasferimento urna cineraria in altro comune

I trasferimenti di urne cinerarie verso altri comuni sono soggetti a regime autorizzatorio.

La procedura per il trasferimento di un’urna cineraria non è complicata, ma richiede l’osservanza di tutte le fasi e l’iter burocratico.

Il trasferimento di un’urna cineraria in altro comune – così come il trasporto di salme, parti anatomiche, resti mortali, ossa – è sottoposto all’autorizzazione dell’amministrazione comunale da dove partirà il trasporto. Per il rilascio dell’autorizzazione, si presenta istanza di parte con richiesta di permesso al trasporto. La domanda è soggetta a imposta di bollo. L’autorizzazione o decreto di trasporto deve recare le generalità della persona defunta, la data di morte, la data di eventuale cremazione (esumazione, de-tumulazione), la destinazione.

Il trasporto dell’urna non è soggetto a particolari cautele igieniche o di profilassi (come, invece, previsto per il trasporto di salme e cadaveri, per cui sono predisposti veicoli speciali con vani impermeabili e disinfettabili). Le ceneri sono costituite da sostanza inorganica e asettica che non rilascia liquami o esalazioni, un’eccezione che potrebbe prevedere il trasporto speciale è il trasferimento di ceneri contenenti nuclidi radioattivi, per il quale l’ASL è tenuta a impartire le disposizioni da seguire (D. Lgs. n. 257 del 09/05/2001).

L’urna cineraria deve essere identificabile tramite gli estremi anagrafici del de cuius, essere sigillata e debitamente custodita per preservarla da profanazione o sversamenti accidentali. Quest’ultimo punto merita attenzione, in quanto la dispersione non autorizzata delle ceneri – seppur involontaria – costituisce reato soggetto a sanzione penale (art. 411, comma 2 del C.d.P.).

Il titolare del trasporto è l’impresa funebre alla quale ci si rivolge, oppure chiunque si avvale dei normali mezzi di trasporto. Infine, la Legge italiana prescrive che le ceneri contenute in un’urna costituiscono un’unità inscindibile, per cui non è possibile ripartirle in più contenitori oppure essere parzialmente tumulate o disperse (slavo i casi in cui la dispersione delle ceneri è prevista dall’amministrazione comunale).

Annalisa Maurantonio