Il travagliato percorso della salma di Benito Mussolini sepolto nel cimitero di San Cassiano in Pennino.
Dopo la morte e la sepoltura al cimitero Maggiore di Milano, le spoglie del duce furono prima trafugate e successivamente nascoste persino nella Certosa di Pavia.
Le spoglie di Benito Mussolini, prima di trovare una sepoltura definitiva nel cimitero di San Cassiano in Pennino, vicino a Predappio in provincia di Forlì Cesena, hanno avuto un percorso travagliato. Dopo la morte avvenuta a colpi d’arma da fuoco il 28 aprile 1945 e la sua esposizione a testa in giù in piazzale Loreto a Milano, il cadavere del duce fu seppellito il 5 agosto 1945 in forma anonima nel cimitero Maggiore a Milano. La prima sepoltura avvenne al campo 10 e successivamente al 14 con la tomba numero 7. Nonostante l’anonimato, molto presto alcuni individuarono il tumulo che divenne ben presto meta di molte persone, attirate sia per curiosità che per nostalgia. Con l’avvicinarsi del primo anniversario dell’uccisione, i fascisti Domenico Leccisi, Mauro Rana e Antonio Parozzi trafugarono la salma e inviarono due lettere all’Unità e all’Avanti, motivando il gesto come protesta a seguito della mancanza di risposta alla richiesta di sepoltura del duce. All’inizio qualcuno sospettò anche che il trafugamento fosse avvenuto con l’obiettivo di chiedere un riscatto. Dopo circa due settimane i tre fascisti consegnarono le spoglie ai frati minori dell’Angelicum di Milano, dove rimasero nascoste per un po’ di tempo nel convento. Successivamente vennero trasferite alla Certosa di Pavia e lì rimasero fino a che la polizia non lo scoprì. All’inizio uno dei frati si rifiutò di collaborare e confermare questa notizia, fino a che non gli fosse stata garantita una sepoltura degna e occulta. Dopo l’interessamento del Papa e di Alcide De Gasperi, il cadavere fu restituito al questore, ma si dovette procedere a un altro esame necroscopico. Nel 1957, i resti della salma conservata nel convento dei Cappuccini di Cerro Maggiore, furono riconsegnati alla vedova del duce e seppelliti nel cimitero di San Cassiano in Pennino dove si trovano tuttora.
Rossella Biasion